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La storia di Valentina Padula e di Tommy: quando dal dolore può rinascere la vita e la speranza

Lo squillo di una chiamata in arrivo, apparentemente una delle tante che riceviamo ogni giorno, e poi tre parole che gelano il sangue, fermano il respiro. “Tommaso es muerto”. Bastano tre parole, quindici lettere, pochi attimi per stravolgere la vita di ognuno di noi, come è successo a Valentina Padula. La voce dall’altra parte della cornetta proveniva dal Messico e annunciava la scomparsa improvvisa di Tommaso, fratello “quasi” gemello di Valentina, colpito a 42 anni da un infarto fatale. Da quel momento per lei e per tutta la sua famiglia (Tommaso aveva un figlio di otto anni) è iniziato un calvario, che Valentina ha saputo superare grazie al tennis e alla scrittura. Ricorre oggi infatti un anno dall’uscita nelle librerie di “Tommy”, il libro scritto da Valentina e dedicato alla memoria di Tommaso e alla storia di un legame indissolubile tra due fratelli spezzato troppo presto dal destino.
Dopo il tragico evento – ci racconta Valentina Padula – sono stata sommersa da così tanto dolore che non avrei mai pensato di potercela fare. Da una parte abbiamo scoperto come morire all’estero, in particolare in Messico, sia uno strazio anche per la famiglia, costretta a un percorso inimmaginabile per riportare il feretro a casa. Dall’altra è sopraggiunto il senso di perdita enorme nei confronti di una persona con cui avevo un rapporto simbiotico: pensi che niente tornerà più come prima e abbia più senso”.
Valentina tuttavia un senso l’ha trovato, e in appena un anno si è riscoperta tennista e scrittrice, senza che questo fosse stato nei suoi piani fino a quel momento. “L’idea del libro è nata per caso. Dopo la morte di Tommy ho iniziato a scrivere un diario e a raccogliere pensieri intimi, dal momento che questo mi aiutava a sentirmi meglio. Realizzato un bel po’ di materiale ho spedito, quasi per gioco, il manoscritto a una casa editrice, che ha deciso di pubblicarlo con grande entusiasmo. Da piccola sognavo di fare la giornalista e amavo scrivere, ma non avrei mai creduto di poter dare alla luce un romanzo”.
E poi c’è il tennis, la grande passione di Valentina, che si è rimessa in pista ed è riuscita addirittura a raggiungere la prima posizione al mondo nelle classifiche ITF Over 45. “Tra i libro e il mio recente exploit nel tennis c’è di sicuro un legame non casuale, al di là del fatto che parlo spesso di tennis anche nel romanzo. Ma, andando più in profondità, ho ritrovato nello sport ad alti livelli un motivo di riscatto, un senso ad una vita che sembrava non possederla più. Se sono riuscita a coronare questi due sogni incredibili proprio negli anni più dolorosi della mia vita lo devo a Tommy ed è un messaggio per tutti coloro che hanno subito una perdita come la mia: anche se tutto sembra perso, la vita dà sempre un’occasione di rifarsi e di trovare nuovi significati e nuove gioie…”.
L’ultima domanda sorge spontanea: quali saranno i prossimi obiettivi per la Valentina Padula tennista e scrittrice? “Come tennista voglio certamente continuare a frequentare il circuito ITF veterani: è un mondo ai più sconosciuto ma fantastico, dove un giocatore non più giovanissimo può trovare stimoli, girare il mondo e costruire nuove amicizie. E’ notizia di oggi che dal 2020 avremo in Italia un nuovo torneo di Grado A ad Alassio, segno che anche da noi ci stiamo aprendo a questa realtà. E come scrittrice non so ancora… Ci ho preso gusto: magari il prossimo libro parlerà proprio di tennis!“.

Alessio Laganà

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